LA CITTA' DI GRADISCA



Gradisca d'Isonzo è una cittadina di circa 6.500 abitanti situata all'estremo lembo orientale della pianura friulana sulla riva destra del fiume Isonzo. Si trova in provincia di Gorizia, città da cui dista poco più di dieci chilometri. 



Gradisca d'Isonzo si raggiunge in automobile uscendo dall'Autostrada A4 al casello di Villesse. Dista meno di dieci chilometri dall'Aeroporto di Ronchi dei Legionari.
Fondata nel secolo XV dalla Repubblica di Venezia, che scelse questo luogo per costruirvi una fortezza a difesa dalle incursioni dei Turchi, Gradisca si caratterizza per un centro storico di notevole interesse urbanistico e architettonico, ricco di eleganti palazzi sei e settecenteschi, circondato da un vasto parco su cui si affacciano i resti delle mura venete.




Il centro attuale della vita di Gradisca è la piazza Unità, caratterizzata dalla presenza del Teatro Comunale, edificio risalente agli anni Trenta che sostituì l’antico teatro settecentesco danneggiato dalla prima guerra mondiale.
Davanti al teatro una colonna col Leone di S. Marco (1921) ricorda l'origine veneta. Poco distante un gruppo di pini marittimi e un’aiuola incorniciano il busto del garibaldino Marziano Ciotti.
La piazza Unità si allarga in un vasto e bellissimo parco, ricavato dopo la metà del Ottocento nell’area un tempo occupata dai bastioni che circondavano la fortezza. L’ombra di alberi secolari, in particolare ippocastani, rende questo spazio particolarmente piacevole nella stagione estiva, quando i tre caffè che si affacciano sulla piazza, l’”Emopoli”, il “Centrale” e “il Teatro” dispongono sedie e tavolini all’aperto.
Il parco si anima specialmente il martedì e il sabato mattina, giornate in cui lungo i viali si tiene il mercato
Dalla piazza si dipartono le quattro vie che costituivano il cuore dell’antica fortezza di Gradisca, di cui si conserva solo una parte della cinta muraria, quella rivolta verso il fiume.


La prima, che si imbocca a destra del Teatro, è la via Marziano Ciotti, fiancheggiata da edifici di notevole interesse: poco dopo l’inizio, a destra, c’è il palazzo de Fin-Patuna, del ‘700, dove pernottò Napoleone, il 20 marzo 1797, dopo la conquista della fortezza. 
Più avanti a sinistra il massiccio palazzo Strassoldo-de Pace-Mistruzzi, del secolo XVII, e poco più in là il palazzo Torriani (ora sede municipale) costruito tra la metà del '600 e l'inizio del '700 da una famiglia che dette a Gradisca due illustri capitani, Nicolò II della Torre (1489-1557) e Francesco Ulderico della Torre (1629-1695).
Il palazzo, che risente di influenze palladiane, si apre nella parte posteriore su un'elegante corte, attigua al Duomo dei SS. Pietro e Paolo, dove, nell'antica Cappella Torriana, si trova il sarcofago di Nicolò II della Torre. 


Palazzo Torriani ospita nell’ala destra la Galleria regionale d'arte contemporanea Galleria regionale d’arte contemporanea “Luigi Spazzapan”, piccolo ma interessante museo d’arte moderna in cui è esposta la collezione di opere di Spazzapan (nato a Gradisca nel 1889 e morto a Torino nel 1958) di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, assieme ad una selezione di dipinti e sculture di altri importanti artisti contemporanei del Friuli Venezia Giulia.
In fondo alla via Ciotti sorge la chiesa dell’Addolorata, fondata nel 1481 durante la costruzione della fortezza, ma fortemente danneggiata dalla prima guerra mondiale.


Proseguendo a destra della chiesa si raggiunge dopo qualche centinaio di metri la porta del Castello, complesso fortificato cinquecentesco eretto dagli Austriaci dopo la conquista della fortezza veneziana di Gradisca, avvenuta nel 1511. Restaurato solo in parte, non è visitabile.
Si può fare una passeggiata, invece, lungo le supertiti mura venete, costruite a partire dal 1479. Nell’area del castello si possono vedere  tre torrioni, quello della Calcina, lungo via Ulderico della Torre, quello della Marcella, nella direzione del ponte sull’Isonzo e quello della Spiritata, poco distante dalla porta del castello. Da qui si gode anche un bel panorama sull’Isonzo e sul Carso.


Per raggiungere il tratto settentrionale della cinta occorre tornare nel centro storico e percorrere la via Battisti, lungo la quale si troveranno altri palazzi importanti: la Casa dei Provveditori Veneti (oggi Enoteca), della fine del ‘400, e, di fronte, la Loggia dei Mercanti, del ‘600, che ospita un piccolo lapidario in cui sono raccolte le epigrafi gradiscane che ricordano la fondazione della fortezza e altri fatti e personaggi di rilievo.
Alla fine della via si incontra la cinquecentesca Porta Nuova, l’antica “Porta d’Allemagna”, che costituiva una delle due vie d’entrata alla fortezza. Una volta all’esterno si potranno vedere i due torrioni più possenti delle mura gradiscane: a sinistra quello “della Campana” e a destra quello, meno conservato, “di S.Giorgio”. Anche da questa parte incontriamo un grande parco, chiamato “La Rotonda” e pure ricavato dallo spianamento dei bastioni.



Merita rientrare nel centro storico per vedere qualche altro edificio interessante. Il Duomo dei SS.Pietro e Paolo, ad esempio, bell’esempio di barocco locale risalente alla  metà del ‘700, con stucchi pregevoli nella cappella di S.Anna. Ancora sul retro di palazzo Torriani troviamo la Biblioteca Comunale mentre il Museo Civico, con documenti sulla storia della fortezza, ora non è visitabile. Ma nella stessa via Bergamas si affacciano anche il palazzo Comelli e la casa Corona, donata nel ‘600 da due nobili per farne un ospizio per gli anziani con l’attigua cappella di S.Giovanni.


Attraverso le Calli Corona o Maccari che collegano le vie principali (dette in origine “rughe”) si può raggiungere la via Dante, dove si trova il bel palazzo del Monte di Pietà, della metà del ‘600, con la facciata ornata da una statua barocca raffigurante la Pietà.  


Fino agli anni ‘70 era sede del Municipio. Sul lato destro dell’edificio, imboccando la calle Maccari ci si addentra nella zona che un tempo era l’antico Ghetto ebraico, in cui viveva un' attiva comunità. Nella periferia nord Gradisca conserva anche un cimitero ebraico nelle vicinanze di quello cristiano.
Gradisca è caratterizzata da tre tipi fondamentali di abitazioni: i palazzetti del centro storico già descritti, i villini della zona di espansione otto-novecentesca (a cominciare dagli esempi visibili ai margini della piazza Unità, tutti circondati da giardini che rappresentano la continuazione del parco) e le case rurali dei borghi. Questi ultimi, anche se relativamente lontani dal centro cittadino, sono molto antichi e conservano un carattere di insediamento autonomo, con un proprio nome (Tintor, S.M.Maddalena,Trevisan, Basiol, Tonel, Viola, Bidischini, Bruma, Salet, Molamatta) e proprie caratteristiche che derivano dalla persistenza di famiglie e usanze trasmesse di generazione in generazione.

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